PIUME

Elena Burani

  • Tipo di evento

    Teatro danza FragilComica

  • Data

    giovedì 25 luglio 20.45

  • Data

    40 minuti

  • Ingresso

    Ingresso int. 8€ - rid. 5€ under 16 anni

  • Età

    Per tutti

PIUME- Danza FragilComica tra assurdo e verità.

Un viaggio attraverso le risorse e i dolori della solitudine,
nell’altalena degli stati emotivi e dei mondi interiori
di una donna in attesa. Di cosa?
Di lui? Di sé stessa? Di un senso nuovo?
Un loop e il suo superamento.
Partiture di gesti e virtuosismi
prendono vita dentro il gioco del clown,
creando dinamiche poetiche o grottesche, buffe o sublimi.
I linguaggi del circo, della danza, del canto e del teatro
si compenetrano per raccontare la fragilità umana.

 

…le donne hanno la cattiva abitudine
di cascare ognitanto in un pozzo,
di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia
e affogarci dentro, e annaspare pertornare a galla.

NATALIA GINZBURG

Ispirazione e temi

Sono partita da un vissuto.
Ho compreso quanto potesse essere universale parlare agli altri. Le immagini, i quadri, il materiale fisico con cui raccontarmi sono nati da suggestioni e riferimenti, a volte contrastanti.
Testi e quadri di FridaKahlo, testi di Natalia Ginzburg, film di Pedro Almodovar, immagini dello zen giapponese e della danza Butoh, canzoni
melodiche Italiane, testidi Tom Waits, suoni e movimenti divolatili.
Il lavoro indaga il corpo, nostro compagno di viaggio.
Casa e prigione, concreto sensibile, fragile e forte, è filtro ad ogni esperienza della vita

 

Il lavoro indaga l’Attesa…
…come aspettativa
…come illusione e scusa
…come immobilità
…come evasione e risorsa
…come momento intimo e sospeso di infinita libertà o di grande prigione.

 

L’Attesa ci lascia soli con noi stessi… possiamo sentirci perduti e abbandonati, dipendenti dall’oggetto del nostro desiderio.
In preda al tempo che passa, la solitudine diventa angoscia, inspirali di pensieri che si attorcigliano. Rimaniamo incastrati in questa ossessione, come se raccontassimo le nostre sventure ad un pozzo che restituisce solo l’eco inutile delle nostre parole.
La stessa Attesa può rivelarsi anche rifugio e rigenerazione: la solitudine porta libertà di essere come davvero vogliamo.
L’Anima a volte sa prendere curve impreviste e trovare nuove risorse, aprendo
spiragli sui nostri mondi interiori, giocando con un ritmo
o pensando di volare come un uccello.

Un’altalena emotiva tra la libertà di “essere” e la paura di non bastare a se stessi, di non riuscire ad “essere” senza…
Lo sguardo di chi amiamo disegna i confini del nostro “essere”.
Gli occhi dell’altro, come specchio, ci restituiscono la nostra immagine.
PIÙ di tutto l’indifferenza ferisce: trasparenti, invisibili, soli.
Il bisogno universale e umano di attenzione, cura, Amore ci riporta a cercare l’altro e scendere a compromessi con noi stessi per la sua attenzione.

Senza i tuoi occhi, come fari puntati su di me,
scompaio nel buio del nulla, non esisto…
Come devo essere per averli?
O come devo apparire?
Così o diversa?
Come mi vuoi?
E io? Come sono, io?
Come mi voglio, io?

L’evasione è un’uscita dalla realtà o un’altra parte di essa?
Un’ altra me stessa?
È fuga o è libertà?
Essere libera di essere come sono senza doverti apparire come mi vuoi.

Elena Burani

Da 16 anni Elena lavora come interprete, autrice, organizzatrice e consulente di spettacoli e progetti di circo contemporaneo.
É sempre stata affascinata dalla danza e dal canto ma è attraverso il circo che ha iniziato ad esplorare ad un livello più profondo e professionale l’espressione corporea.
Si diploma alla Flic scuola di circo di Torino nel 2005, specializzandosi in acrobatica aerea e mano a mano.
Finita la scuola nel 2005, inizia subito a lavorare e parallelamente comincia la sua ricerca artistica, centrata nel contaminare e combinare il circo con le altre arti della scena.
Ama il corpo in tutte le sue espressioni, ama la libertà che genera un gesto autentico e poetico specchio dei nostri sé e capace di parlare agli altri.
Nel 2006 partecipa alla Cerimonia Finale dei Giochi Olimpici Invernali con regia di Daniele Finzi Pasca, ed è scelta per lo spettacolo Littra, prodotto da Flic e Fondazione TRG, con regia di Roberto Magro, con cui gira l’Italia e l’Europa (Festival Circa Auch, Up Bruxell, Chalon dans la Rue).
Nel 2007 fonda con altri 4 artisti italiani il Collettivo 320chili, la cui poetica si muove ai confini fra danza, teatro, gesto e discipline del circo. Con lo spettacolo Ai Migranti, terza produzione, vincono il Premio Equilibrio 2010 diretto dal coreografo Sidi Larbi Cherkaoui.
Nel 2008 crea, per il cantante Luciano Ligabue, una coreografia aerea sul pezzo Piccola Stella senza cielo, interpretandola in tre tourneè nazionali.
Collabora con Giorgio Rossi e Sosta Palmizi in varie produzioni e spettacoli tra i quali Ellypsys (2009) e Scarpe (2010/2015).
Nel 2008 segue il workshops del maestro indiano Abani Biswas (collaboratore di Jerzy Grotowski 1979-83), a Shantiniketan (India).
Dal 2012 al 2015 collabora stabilmente con Firenza Guidi e con la compagnia gallese NoFitState Circus, di cui è consulente per l’acrobatica aerea e interprete nello spettacolo Bianco che la porta durante quattro tournée in molti festival europei e in Australia.

La sua formazione è in continuo divenire: nel 2016 intraprende un nuovo percorso di ricerca incentrato sulla voce, il gesto e il clown che confluisce nel 2019 nel progetto solista Piume.
Nel 2016/17 segue i seminari di teatro di Danio Manfredini in Italia e la formazione di clown con Micheline Vandepoël a Bruxelles.
Nel 2019 con il progetto Piume è coprodotta dalla Corte Ospitale e ottiene il sostegno di Fondazione Aterballetto e debutta al Dinamico Festival presso il teatro Piccolo Orologio.
Nel 2020 vince il bando I Visionari, esibendosi al Festival Kilowatt.
Dal 2022 grazie al progetto SBNA “Piume” viene rappresentato in vari festival Italiani e europei.
Dal 2018 Elena è chiamata, come performer danzatrice e cantante, tra gli interpreti delle opere di Tino Sehgal: “These Association” e “Kiss” nelle mostre a lui dedicata presso le OGR di Torino e Kunsten Museum di Aalborg, Danimarca e presso Piazza Maggiore a Bologna
(2022).
Nel 2011, spinta dalla voglia di portare a Reggio Emilia, sua città natale, la ricchezza del circo contemporaneo, crea Dinamico Festival sostenuto da Mibac, Regione Emilia Romagna e città di Reggio Emilia. Il festival di cui tutt’oggi è direttrice artistica e organizzativa raggiunge nel 2022 la XII edizione con grandissimo successo di pubblico che conta negli ultimi anni le 15mila persone.
Nel 2018 e nel 2019 fa parte della giuria italiana chiamata a selezionare gli artisti nell’ambito del bando europeo Circus Next ed è chiamata a visionare e consigliare i progetti personali degli allievi della Flic scuola di circo.
Dal 2017 è consulente sul circo contemporaneo, per la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e il centro regionale di residenza La Corte Ospitale di Rubiera.
Nel 2020 consegue il diploma di Insegnante del Metodo
Feldenkrais® dopo il corso di quattro anni (800 ore di studio).