Regia di Peppe Macauda
Teatro
mercoledì 24 luglio ore 20.45
50 minuti
Ingresso int. 8€ - rid. 5€ under 16 anni
Indicato dagli 8 anni in sù
Con il patrocinio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Shuma è una favola ambientata in fondo al mare. Lo spettacolo prende spunto da un fatto di cronaca: un ragazzino del Mali, recuperato in mare dopo il naufragio del 18 aprile 2015, è stato trovato con una pagella cucita all’interno della propria giacca.
Allo stesso modo, in Shuma, un bambino cade in mare e tra le bolle invoca aiuto come fosse una preghiera.
In compagnia di un cavalluccio marino intraprende il lungo percorso verso il SopraSopra, allegoria delle rotte dei migranti. Tra mille peripezie ed incontri leggendari il bambino affronterà anche un viaggio interiore che farà sorgere in lui un dubbio atavico: andare o restare? Shuma vuole ridare dignità a un essere umano morto e rimasto senza nome che si somma alle migliaia di vite perse aspiranti al diritto di stare meglio. Ci chiede, andando dritto al cuore, di assumerci una responsabilità collettiva rispetto all’attualità e al mondo che ci circonda, invitandoci a reggere il peso della storia contemporanea in quanto individui facenti parte di una comunità.
Oddio, papà, mi parevo morto!
I raggi della luna si affievoliscono nel blu
Oddio, invece sono vivo!
urla di madri
Oddio, sono mezzo congelato!
pianti di padri
Oddio, che meraviglia, questo cielo stellato!
Lo spettacolo si muove tra realtà e fantasia, attualità e leggenda, tradizione e innovazione. Peppe Macauda, da solo sulla ribalta, affronta la narrazione scenica attraverso la parola, il gesto, il canto, la danza, facendosi burattinaio di se stesso, sdoppiando il suo corpo e la sua voce per rappresentare e presentare vari personaggi. Un one man show che combina, con grazia e talento, differenti arti e tecniche performative. Alla presenza carnale dell’attore fanno da contrappunto le illustrazioni delicate ed evocative di Bruna Fornaro, proiettate su uno schermo, che pungolano i sentimenti e le coscienze degli spettatori. Il testo è scritto e recitato alternando lingua italiana e dialetto siciliano. Risulta molto interessante il recupero del dialetto in rima con momenti che evocano l’antica e tradizionale tecnica del “cuntu”, incastonati in uno spettacolo che complessivamente tende a collocarsi in una sfera di contemporaneità, soprattutto per dinamismo di azioni sceniche e scelte tecniche.
Chiamate aiuto, ditelo a lu rignanti
ca nun faciss’aricchia da mercanti.
Io staiu facennu a me parte,
chidda ca u destinu m’assegnò.
Voi faciti la vostra; a me chistà m’abbastò.
Di e con Peppe Macauda tratto dal testo ShumaTragliabissi di Dario Muratore.
Illustrazioni Bruna Fornaro disegno luci Simone Fini
produzione Santa Briganti con il sostegno di CSD Casa Evangelica Valdese di Vittoria.