Una storia che intreccia più piani. Una matrioska. Una conferenza gestuale di parole dissonanti che scivolano verso una familiare sensazione di déjà-vu. Una frattura psico-teatrale. Un puzzle, un enigma a più strati che apre una finestra sulla solitudine. Uno spettacolo attraversato dalla ripetizione, dall’illusione, dalla simmetria, dal dubbio. E poi l’erranza, l’ironia, l’invisibile, il contemporaneo, il perturbante, il fuori-campo. Uno spettacolo in cui il significante conta tanto quanto il significato. Con la tecnica della magie nouvelle Calentina Vortese porta in scena una storia tragica. Comincerà dalla fine, e sarà reversibile. Non ci sarà via d’uscita al labirinto del senso.